VERONA
BASILICA DI SAN ZENO
Nel luogo dove oggi sorge la basilica già nel IV secolo esisteva un sacello dedicato al santo protettore di Verona. La costruzione dell’edificio attuale venne avviata sui resti di una precedente chiesa ma nel 1117 un rovinoso terremoto distrusse quanto era stato fatto, e fu necessario ricominciare da capo. La nuova chiesa fu completata nell’ultimo decennio del XII secolo. Tra 1386 e 1398 Giovanni e Niccolò da Ferrara ricostruirono, ampliandola, l’abside maggiore.
La basilica domina l’ampio sagrato antistante con l’armoniosa facciata, ispirata al romanico padano.
L’interno della basilica, a croce latina e tre navate scandite da pilastri cruciformi con capitelli di reimpiego, ha soffitto ligneo carenato risalente al 1386 ed è dominato dal profondo e alto presbiterio, rispetto al livello destinato ai fedeli, sotto cui si apre la cripta.
Tra i numerosi capolavori spicca la Pala di san Zeno di Andrea Mantegna (1457-1459), caposaldo della pittura rinascimentale nell’Italia settentrionale.
A lato e discosto dalla chiesa sorge il campanile iniziato nel 1045, terminato nel 1178 e alto 72 metri.
Probabilmente a quell’epoca fu anche riassemblata la bellissima porta bronzea, formata da 48 formelle con Storie dell’Antico e del Nuovo Testamento e Storie della Vita di san Zeno, realizzata da due diverse botteghe: quella sinistra all’inizio del XII secolo e la destra a cavallo tra XII e XIII secolo.
La facciata presenta una notevole decorazione scultorea: e si deve a Nicolaus (o Niccolò) e allievi il protiro (1138) del portale maggiore, adorno di rilievi con Miracoli di San Zeno e statue.
Il prezioso rosone spetta invece a Brioloto agli inizi del XIII secolo.